Consulenza al bisogno

Rivolgersi allo psicologo non è sempre sinonimo di presa in carico continuativa e a lungo termine.

E’ diffusissima la convinzione errata per cui per andare dallo psicologo serva:

  • stare davvero male
  • prepararsi a percorsi lunghi mesi, se non anni.

A me invece piace pensare che lo psicologo possa essere paragonato al medico di base, cioè: un professionista di fiducia a cui ti puoi rivolgere ogni qual volta tu ne senta la necessità, il quale ti può dare un aiuto immediato.

Una consulenza AL BISOGNO, insomma!

COME FUNZIONA?
Assieme alla persona, lavoro in modo mirato per risolvere lo specifico problema che mi viene portato nel tempo necessario, non un incontro in più. Dopodiché, quando la persona sente di aver raggiunto l’obiettivo, torna alla sua vita con nuove competenze e consapevole che la mia porta rimarrà aperta nel caso ritenesse utile lavorare assieme a me per risolvere altri problemi o raggiungere altri obiettivi.
In questo modo non vi è alcun vincolo a percorsi lunghi e impegnativi (anche economicamente) e non si rischia di entrare in un rapporto di dipendenza col professionista (col pericolo di credere di non potercela fare da soli).

Questo mio modo di approcciarmi alle persone e ai loro problemi nasce principalmente da due riflessioni:

  • le persone possiedono le risorse necessarie per risolvere i propri problemi e talvolta è necessario solo un piccolo intervento per riscoprirle e rimetterle in moto;
  • uno psicologo che ha fiducia nelle risorse degli individui che incontra non ritiene necessario essere presente per tutto il tempo del cambiamento, ma accetta che la persona, dopo una prima spinta, continui “da sola”.

Ovviamente ci saranno persone a cui invece interessa, o sentono il bisogno di, fare percorsi lunghi, ma è giusto sapere che andare dallo psicologo non è necessariamente sinonimo di presa in carico a lungo termine.

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