La trappola mentale degli attacchi di panico

da | Lug 17, 2020 | Auto-aiuto

Il panico è la forma estrema della paura.

Chi soffre di attacchi di panico si trova a vivere una rapida escalation di sensazioni che porta alla perdita di controllo, associata spesso alla paura di impazzire o di morire. In pochissimo tempo battito cardiaco, ritmo respiratorio e sudorazione vanno alle stelle, accompagnati da dolore al petto, nausea formicolio e tutta un’altra serie di sintomi spiacevoli (puoi approfondire qui).

E’ molto frequente che il primo attacco di panico che si prova non sia l’unico. Questo perché la nostra mente, per aiutarci a riconoscere le sensazioni che caratterizzano quest’esperienza e difenderci, in realtà sta costruendo una trappola che agevolerà ulteriori attacchi di panico.

La trappola del controllo

Chi soffre di attacchi di panico prova paura non per ciò che è già accaduto, ma per quello che potrebbe accadere se dovesse ricapitare. I pensieri sono focalizzati sul futuro e l’attenzione si concentra sugli indizi che possono portare ad una nuova esperienza di perdita di controllo.

Ed è proprio questo eccessivo controllo che porta alla perdita di controllo.

Per quanto possa sembrare paradossale, l’attenzione eccessiva alle proprie reazioni, ai propri parametri fisiologici avrà come effetto l’alterazione degli stessi! Respiro, battito cardiaco, senso di equilibrio sono tutte funzioni spontanee e quindi non controllabili coscientemente. Portare su di essi l’attenzione farà in modo di alterarle.

Per fare un esempio pratico, Nardone (2003) suggerisce di scendere una rampa di scale facendo ben attenzione a mantenere l’equilibrio, controllando che il corpo non sia né troppo avanti né troppo indietro, mettendo bene i piedi uno dopo l’altro in sequenza. Che succede? Molto probabilmente proverai una sensazione di vertigine e di perdita di equilibrio.

Mantenere l'equilibrio

Allo stesso modo si è dimostrato che, se durante un episodio di panico accade qualcosa di improvviso nell’ambiente esterno, questo evento è in grado di distogliere l’attenzione e di bloccare l’attacco di panico.

Quindi, l’attenzione ai propri parametri fisiologici altera gli stessi, provocando alcune sensazioni che si avvicinano a quelle della paura. Percependo questa alterazione la persona si spaventa, e ciò comporta un’ulteriore alterazione dei parametri che aumenteranno la paura. Ha inizio così un circolo vizioso che porterà ad un nuovo attacco di panico e, in futuro, ad un’attenzione maggiore alle proprie sensazioni corporee.

Superare il disturbo di panico in tempi brevi

Nonostante sia un disturbo altamente invalidante, si possono raggiungere dei risultati in breve tempo! Attraverso strategie volte a sostituire i comportamenti che mantengono in vita il problema, lo psicologo può aiutarti a risolvere il problema in maniera definitiva!

Puoi contattarmi al numero 3407981797 o alla mail vanessapergher@hotmail.it

Fonte:
Nardone G. (2003), Non c’è notte che non veda il giorno. La terapia in tempi brevi per gli attacchi di panico. Ponte delle Grazie

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