Critiche manipolative: riconoscerle e difendersi

da | Giu 19, 2020 | Auto-aiuto

“Non fai MAI quello che ti chiedo!”

Ti è mai capitato che ti venisse rivolta un’osservazione di questo tipo? Quali effetti ha una comunicazione come questa?

Oggi parliamo di critiche manipolative. Si tratta di quel tipo di critica che non permette confronto e che ha conseguenze sull’autostima di chi la riceve.

Riconoscere una critica manipolativa

Partiamo dall’inizio. Come capisci di essere destinatario di una critica manipolativa?
Per esempio, dopo la discussione ti rendi conto che…non c’è stata alcuna discussione! La conversazione era fine a se stessa, non aveva come oggetto un avvenimento specifico per cui il nostro interlocutore possa essersi alterato. Al contrario, contiene spesso avverbi come “sempre” e “mai”, che la rendono totalmente decontestualizzata.

Tu non sai per cosa sei stato criticato e di conseguenza non sai cosa potresti migliorare affinché chi ti rivolge la critica ne sia soddisfatto. Non vi è nulla di costruttivo in uno scambio di questo tipo, anzi!

Il destinatario di una critica manipolativa avrà di conseguenza un abbassamento dell’autostima, sensazioni di autosvalutazione e di ansia; questo perché i contenuti dell’accusa sono vaghi, generici e soprattutto contengono giudizi di valore sulla persona, sul suo modo di essere e non su ciò che ha fatto o detto.

Difendersi dalle critiche manipolative

Il primo passo è, ovviamente, riconoscerla. Di conseguenza potrai avere consapevolezza che le sensazioni negative che ti trovi a provare dopo una discussione non costruttiva sono legate alla vaghezza di quanto ti è stato detto, e non al tuo “essere sbagliato”.

Dopodiché, come rispondiamo?
Dicevo poco sopra che di frequente i messaggi manipolativi contengono avverbi che generalizzano le situazioni: sempre, mai, ogni volta che.
In questo caso viene utile usare una tecnica chiamata inchiesta negativa, che ci permetterà di capire meglio a cosa si riferisce l’osservazione che ci è stata posta, portando l’interlocutore a focalizzarsi su episodi specifici.

Se quindi ci viene detto “Sei sempre il solito egoista!” potremmo rispondere chiedendo di approfondire: “In quali occasioni mi sono comportato da egoista? Cosa, del mio comportamento, ti fa dire che sono egoista? Cosa potrei fare di diverso per non sembrarti più egoista?”.

Così facendo si apriranno due alternative: il nostro interlocutore si rende conto che la critica che ha posto è infondata, e la discussione si chiude; oppure indirizzeremo la conversazione verso degli elementi e degli episodi concreti, e sarà possibile avere un confronto costruttivo.

Fonti:

https://www.psicologo-milano.it/newblog/difendersi-critiche-assertivita/ https://www.paoloperez.it/podcast/come-difendersi-dalle-critiche-manipolative/

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